giovedì 11 marzo 2010

"Il pellegrino dalle braccia d'inchiostro" di Enrico Brizzi e Numero6


In quest'algida mattinata dalle scuole chiuse mi dedico a tutt'altro che a quello che dovrei fare. Tra un cybercazzeggio e l'altro mi ascolto questa piccola audiostoria. Esilarante. Entusiasmante. Splendida commistione di musica e parole, parlato e cantato. Non ho ancora letto il libro e la grafic novel ma con poche parole ci ritroviamo a camminare sulla via francigena in mezzo al quartetto in questione, zaino in spalla, avvolti dalle suggestioni dei luoghi e dagli incontri, insoliti a dir poco. Un crucco senza pelle vergine, un pellegrino dalle braccia d'inchiostro s'attacca alla comitiva, portando, a conferma della propria affidabilità, denti piccoli e ben distanziati. La storia di quattro pellegrini. La storia di Bern, istrionico ed iroso tedesco viandante. Un incrocio di strade inaspettato. Come sempre Brizzi si mostra capace di logocomposizioni di rara fattura, narratore trasudante bolognesità. Questa volta incastonate con spiazzante naturalezza in un tappeto di note e melodie. Finisco l'ascolto molto incuriosito dal romanzo, di cui questo disco è splendida diramazione. Ciò che ci capita mentre andiamo pellegrini per il mondo è in grado di cambiarci sul serio. Con queste parole ci lascia Bern, un traboccare di significati. Quanti modi esistono per viaggiare?
Retorico, lo so, ma mai quanto adesso vorrei caricarmi in spalla uno zaino e portarlo a fare un giro insieme ai miei pensieri. Un passo dopo l'altro.

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