sabato 30 aprile 2011

Countdown

Mancano due settimane e la commissaria ci saluterà. Siamo pronti a voltare pagina, dopo l'affaire Delbono. Le urne si scaldano, le matite vengono affilate, si comincia a scalpitare, trepidanti, come nelle migliori occasioni.
O no?
Non posso certo parlare per tutta la città, nè per una sua parte consistente, ma ogni persona che conosco si sta avviando a queste amministrative con molto più che qualche semplice dubbio. A Bologna siamo storditi, anestetizzati. Ci avviciniamo a queste votazioni sapendo già chi non votare (sia a destra che a sinistra) ma senza un'idea precisa di chi vogliamo vedere eletto o di chi siano tutti i candidati in questa corsa al ribasso senza precedenti, in cui la maggior parte dei cittadini è già divisa (in certi casi lacerata) tra la scelta di un candidato il cui partito ha anticipato la campagna elettorale mettendo in giro cartelloni come questo.


Com'è possibile che a Bologna la rossa un candidato leghista possa avere titolo (vedi minuto 1:20) non solo di imporsi ai confusi partiti di centrodestra, ma anche di essere uno dei favoritissimi per la poltrona?
E' presto detto. L'avversario di punta, l'altro favorito per eccellenza, da un mese sembra far tutto tranne voler essere eletto.
Già dal suo slogan si era capito quanto la comunicazione non sia il suo forte (o almeno del suo staff). D'accordo, si era pensato, avrà scelto un messaggio criptico e machiavellico per risvegliare gli animi, le coscienze o almeno le sinapsi dei bolognesi! Invece nulla, il Pd, in piena todestrieb, ha deciso di rilanciare con una serie di slogan gerontogiovanilistici, dall'effetto più repellente che altro, che la dicono lunga su cosa ci si possa aspettare da un ennesima amministrazione pdiana. Poco o niente.

lunedì 18 aprile 2011

"Infinite jest" di David Foster Wallace

Ho iniziato a scrivere questo post a pagina 373 del romanzo e 1222 delle note. Era il 15 novembre, il cielo era nuvolo e alcune idee a rischio di perdersi per sempre.
Cazzo, che romanzo! Almeno finora. So ancora poco dell’autore, pochissimo, ma, senza entrare in spoiler a me sgraditi, sono convinto che in questo mattone vero e proprio, tra i più duri da digerire che abbia mai letto, siano celate così tante di quelle cose da non poter nemmeno pensare di venirne a capo.
BUM!!! direte voi, e forse non sbagliate, ma il romanzo è zeppo di vita, di scenari inquietanti e dolorosamente realistici, orrori e patologie contemporanei, li trasuda letteralmente; in più sono convinto abbia un che di autobiografico, almeno parzialmente, una divisione dell'autore in alcuni personaggi dell’opera stessa, tra cui Lui-in-Persona, uno dei tanti attori di questa storia, autore a sua volta di opere, ma cinematografiche. Tra queste c'è pure Infinite Jest, film che crea una dipendenza tale da portare alla morte per fame e stenti chi comincia a guardarlo. La fine di Mr. Incandenza mi ricorda quella di Wallace e l’opera stessa che ho tra le mani non si discosta dalla sua omonima cinematografica.
Sembrerà starano ma Wallace ci avverte, ripetutamente. Il primo centinaio di pagine (se non oltre) è assolutamente indigeribile. Spinge a lasciar stare, o ad intervallare una lettura sfondastomaci  con qualcosa di più leggero. Continui rimandi a note fittizie, fasulle, spesso inutili al proseguimento della trama. A volte invece, sono vere e proprie finestre di parentesi, messe lì per arieggiare o soffocare ancora di più la storia, intricandola e facendo tremare i polsi sia di fatica (alla lunga pesa tenerlo in mano, il mattone) che di nervoso.
MA DOVE CAZZO VUOLE ANDARE A PARARE? viene da chiedersi, con una crescente necessità di proseguire la lettura. L’idea di non poterlo finire al momento non è minimamente ipotizzabile.

domenica 17 aprile 2011

Jung non è un personaggio fantasy

Leggendo "Jung e la creazione della psicologia moderna - Il sogno di una scienza" mi sono tornati alla mente gli anni dell'università ed in particolare l'esame di "Storia della psicologia" (3CFU). Trenta domande chiuse, stile esame teorico della patente, per verificare se avessimo tutti ben capito quale fosse la vera storia della vera psicologia. Si accennava a Freud (come evitarlo?) per poi deviare con immediatezza sulle illuminanti scoperte regalate all'umanità dalla Scienza psicologica con la esse maiuscola: il comportamentismo prima e il cognitivismo poi. Lì per lì feci appena caso al fatto che un riassunto sbrigativo e raffazzonato di una delle diramazioni di questa disciplina così complessa ci venisse spacciato come sufficiente a comprenderne l'evoluzioni. Sembrava la tipica cattreda-regalo dalle finalità più nepotistiche che accademiche, una farcitura di crediti un tanto al chilo nel pacchetto totale per ottenere il primo pezzo di carta d'alloro.
Col passare del tempo, approfondito maggiormente l'argomento, mi sono accorto che quello di cui ero stato testimone era una tra le tante avvisaglie della guerra intestina al mondo della psicologia, in particolare di quella clinica. Un piccolo sintomo della tendenza universitaria ad incanalare i percorsi di studio entro un unico filone (o meglio, a pochi, selezionati, argomenti), a sviluppare una visione non cieca ma ad imbuto, inconsapevole della molteplicità di punti di vista che servono per affrontare un campo tanto delicato come questo.

Mi rendo conto che parlare di questa/e disciplina/e senza cadere in amorfe rimasticazioni appiccicaticce sia un compito arduo. Questa scienza "spuria" è composta da una tale vastità di sfaccettature che, nelle sue infinite diramazioni, guerre fratricide, avanguardie, settarismi e via andare, può diventare perfino difficile trovarsi d'accordo su cosa essa sia. Figuriamoci le varie contraddizioni che, soprattutto in ambito clinico et similia, la popolano.
Questa caoticità è in buona parte dovuta al suo ritrovarsi esattamente a metà tra le scienze "naturali" e quelle umanistiche, con la necessità sempre più urgente (anche, o soprattutto, per fattori economici, di sopravvivenza) di essere riconosciuta e accettata dalle prime, più altezzose e idealisticamente a prova d'errore. Per questo motivo la ricerca si spinge ostinata verso studi e sperimentazioni che diano risultati validi e insindacabili.  Che svelino il funzionamento del cervello, della psiche umana (e già, con questo termine, ci si trova davanti ad una serie di scenari non indifferente) e trovino le modalità esatte per approcciarsi alla sua cura, al raggiungimento o mantenimento del suo benessere. Il pacchetto completo insomma, da applicare ad un target il più vasto possibile. Il tutto scomponendo, dissezionando, standardizzando ogni minimo aspetto di un essere che è, prima di tutto, una singolarità. [Riguardo alle varie forme di terapia si potrebbero aprire una serie di parentesi sui rapporti conflittuali, i reciproci complessi d'inferiorità/superiorità e le diverse lobby del settore. Dal mondo della psicofarmacologia a quello delle varie forme di psicoterapia; scenari altamente tossici ed elitari. Niente di nuovo, lo so, ma prima o poi sarebbe bello parlarne in maniera più approfondita.]
Con questo discorso non intendo certo parlar male della ricerca, delle varie sperimentazioni e tentativi di comprendere sempre di più il funzionamento e i misteri che ci caratterizzano e ci accomunano, solo un ottuso oscurantista oltranzista potrebbe negare le importantissime scoperte fatte in quest'area nell'ultimo secolo. Semplicemente ritengo che, per quanto si scandagli, si parcellizzi o quantifichi, trovare una regola aurea, universale e assoluta, un'operazione di aggiustamento ortopedico del corpo o del pensiero del soggetto (...) come una riabilitazione (...) alla normalità (citazione da questo libro) sia estremamente difficile, se non impossibile.

Immagino che chi legge possa chiedersi in tutto questo Jung cosa c'entri.

giovedì 14 aprile 2011

The Greater Indestructible Internet Fuckwad Theory

Da quando frequento la rete, una delle figure che continua ad affascinarmi di più, nonostante sia tra le più patetiche, è quella del troll.
Per chi non sapesse ancora (ma esiste davvero chi lo ignora?) cosa sia un troll virtuale o fosse troppo pigro per cliccare il link proverò a sintetizzarlo.
Il troll virtuale o informatico è quella persona che, per una serie di motivi, frustrazioni, miserie personali, finalità economiche o semplice stronzaggine esistenziale, rompe le balle ai vari utenti che frequentano la rete, che si confrontano e magari  a volte si scontrano su i più disparati argomenti. Romanzi e traduzioni, nucleare, letteratura in generale, sono solo alcuni esempi di LAST (Luoghi ad Alto Sviluppo di Trollità). Potenzialmente non c'è argomento che ne scampi. Videogochi, come rendere il pelo del tuo gatto più lucido, politica, scienza (ma qui si trovano troll, o meglio, demoni anche extra-rete), provate a dare un parere su qualsiasi cosa di umano o subumano vi passi per la testa, se scrivete per un sito od un blog abbastanza seguiti, sia che spariate una serie infinita di cazzate sia che parliate di argomenti ad un livello molto alto, riuscirete ad attirare interi sciami di questi esseri infestanti.
Certo, in giro per la rete è pieno di posti ben lieti di accogliere troll e trollesse di vario genere, vere e proprie palestre in cui ogni forma di confronto pare andare fuori dal coro, ma per chi volesse mantenere i toni ed il focus delle varie discussioni ad un livello minimo di decenza il problema persiste.

mercoledì 13 aprile 2011

Quasi, quasi mi faccio uno shampoo!

Stamattina  al Pre-scuola mi è capitato fra le mani un libro di testo di prima elementare. Maestra mi potresti copiare questo disegno per favore? prendo carta e pennarelli e mi siedo nel tavolo grande dove sono sedute diverse bambine e due bambini. Apro a caso il libro e la mia attenzione cade su Valentina. Leggo ad alta voce:
Valentina aveva una vera passione per il phon! D'inverno quando in casa si annoiava, la nonna le lavava i capelli e poi, in un battibaleno, glieli asciugava con il phon. Quando diventò grande Valentina aprì un grande negozio di parrucchiera e lo chiamò "Magico Phon".
Ci penso un momento, qualcosa non mi torna. Una bambina che in casa si annoia? Cosa fa una bambina annoiata? Decido di fare un sondaggio, lo chiedo direttamente ai bambini presenti.
In casa non ci si annoia mai, la risposta che li ha messi tutti d'accordo, poi qualcuno ha aggiunto che poteva mettersi a fare un disegno oppure a giocare nella sua cameretta. Nessuno ha menzionato la tv, ma immaginando un possibile pomeriggio invernale potrebbe ben rientrare nelle attività casalinghe. I bambini non si sono dilungati nel trovare mille alternative allo shampoo o  alla possibile passione per l'oggetto Phon. Passione tra l'altro tradita da un particolare che non mi convince della storia, il fatto che poi lo utilizzi la nonna per asciugarle la testa. A Valentina che cosa le piace del Phon? Possibile solo il rumore?

martedì 5 aprile 2011

Nun c'è più trippa pe'gatti, neanche a scuola!

E' quaresima e anche nelle scuole si dovrebbe far digiuno. Questa la brillante idea di un consigliere ravennate che propone, per rimanere in linea con i precetti cristiani, di attenersi alle regole del buon senso e di piegare il menù scolastico allo spirito della quaresima. Lo scopo è venire incontro alle famiglie cattoliche che la praticano e che rispettano il digiuno. La mensa scolastica, è risaputo, si adatta alle varie diete; ogni bambino di religione diversa può chiedere di avere un pasto privo di maiale, di bovino, di proteine animali nel rispetto di quelli che sono i precetti della religione d'origine, ma qui la questione è un pò diversa. L'idea del digiuno per il rispetto della pratica della propria fede suona in modo strano. C'è un punto dell'articolo dove Grandi afferma che la dottrina cattolica, insegna che coloro che non sono tenuti all'osservanza del digiuno, i bambini e i ragazzi, vanno comunque formati al genuino senso della penitenza cristiana. Chi dovrebbe formarli al genuino senso della penitenza cristiana? la scuola che per principio dovrebbe esser laica? la mensa della scuola con menù poco appetitosi e non sempre a favore di bambino?
Pasta in bianco, sugo che sa di pelato, formaggio insipido da spalmare, salsicciotti poco cotti e verdure mollicce, merluzzo bollito, crocchette di patate dure come un sasso. Lo scenario è deprimente a priori. Mangiare a mensa è già una penitenza. Ricordo ancora un pasto così costituito: pasta scotta con olio di semi, crocchette di ceci e per contorno sugo all'origano. Due misere crocchette che neanche il gatto più affamato del quartiere avrebbe addentato e per facilitare il boccone un bel sughetto nel quale "pucciarle" per mandar giù l'impasto e tanti saluti. Mi domando se questo consigliere abbia mai mangiato in una mensa scolastica. Inutile dire che i comuni si stanno attivando, che ci sono mense che funzionano e che i prodotti spesso fanno parte di un ciclo biologico. Tutte fregnacce! a scuola ci mangio 3 giorni su 5 e vi posso assicurare che i bambini digiunano anche fuori quaresima, da settembre a giugno e mai che qualcuno si sia preccupato di cambiare le cose. I genitori lo sanno, la scuola lo sa, eppure lo spirito da penitenza persiste.
Caro consigliere prima della quaresima c'è sempre un periodo dove tutti possono riempirsi di leccornie grassissime e prelibate senza cadere nel peccato, potrebbe proporlo affinchè le scuole esagerino prima per poi moderarsi dopo. Della serie sfrappole e bignè a ricreazione, fettuccine al ragù e pollo arrosto con patatine, cheeseburger e insalata fresca di campo, macedonie con frutta freschissima di stagione e succhi di mirtillo a volontà. Fatto questo possiamo passare anche a pane e acqua, ora et labora, in maniera graduale magari mantenendo il frutto di stagione a merenda. 
La dieta delle nostre mense ha già un connotato cristiano-cattolico, altrimenti non si spiegherebbe la questione del pesce al venerdì. Sono anni che lavoro a scuola e che al venerdì mi viene sempre propinato merluzzo, halibut e palombo. Mai il lunedì o che ne so il giovedi! fateci caso, sempre il venerdì. In rete si trovano anche curiose discussioni a riguardo che pongono l'accento sulla questione religiosa nella gestione dei menù scolastici, discussioni che non portano da nessuna parte ma che dovrebbero farci riflettere quando l'ennesimo consigliere se ne esce con proposte strane.

Post Scriptum
C'è una nota apparsa sul sito del Comune di Bologna dove, per rimanere in tema di pesce, si sottolinea che per l'emergenza nucleare il pesce utilizzato nelle refezioni nostrane proviene solo da partite precedenti l'11 marzo. Ora siamo tutti più tranquilli. Amen!

Per rimanere in tema di digiuni e scuola ecco qualche link da spulciare:

Per gli affezionati del digiuno, qui una proposta moderna "degna di rispetto".
Qui, un digiuno che ha sollevato l'opinione pubblica sulla funzione che i corsi serali hanno di accoglienza verso i lavoratori immigrati e qui quello dei precari italiani.
Il castigo insegnato nelle scuole: Nun c'è trippa pe' gatti, bambini poveri a digiuno.




domenica 3 aprile 2011

Convegno- La scuola è di tutti?

Il 06 Aprile si terrà un incontro molto importante al Liceo Laura Bassi di Bologna per riflettere sulle trasformazioni che stanno avvenendo nel mondo scuola e per discutere delle nuove disposizioni del Ministero dell'Istruzione. Iniziativa organizzata dal Coordinamento Precari di Bologna in collaborazione con il Cesp: Centro Studi per la Scuola Pubblica. Interverrà al dibattito Girolamo De Michele,i nsegnante in una scuola Superiore e autore del libro La scuola è di tutti. Per info su sede e orari contattate i riferimenti sul volantino allegato al post.

sabato 2 aprile 2011

Sono artistico

Visto che oggi ricorre la giornata mondiale sull'autismo mi piaceva l'idea di pubblicare sul Blog questo lavoro interessante della regista Paola Crescenzo; un documentario girato fra i ragazzi autistici dell'Associazione Amica Onlus di Torino. "Sono Artistico" titolo bizzarro che prende spunto dalla correzione che Word applica in automatico alla frase di Daniele "sono autistico".  Sono molte le riflessioni che possono nascere dalla visione del documentario e qui possiamo leggerne alcune. Per chi lavora a contatto con ragazzi e bambini con questo tipo di disturbo è naturale andare ad indagare i vari processi che regolano l'intervento educativo, i cosiddetti cavilli che nella discussione di Autismo incazziamoci escono fuori, ma dobbiamo a mio avviso fare un salto oltre il nostro ruolo di educatori speciali e provare a pensare a quello che la gente comune sa di questo "mondo". Credo che il documentario dovrebbe esser diffuso per rompere i tabù legati al mondo dell'autismo e per far conoscere la realtà di questi centri che lavorano attivamente, per permettere a ragazzi come Enzo e Daniele di far sentire la propria voce, mettendo da parte i pregiudizi e cercando di guardare le cose dal loro punto di vista. 







Giornata mondiale dell'autismo



                   2 aprile 2011: “Giornata Mondiale dell’Autismo” promossa dalle Nazioni Unite

                                                  riporto per intero il comunicato stampa

Il 2 Aprile si celebra in tutto il mondo la quarta edizione della Giornata Mondiale dell'Autismo istituita, a partire dal 2008, dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Fantasia sottolinea con forza che purtroppo in Italia, ove si stimano almeno 360 mila persone con Autismo, solo poche di queste possono accedere a servizi pubblici e qualificati di diagnosi precoce e a trattamenti adeguati. Troppo spesso i genitori dei piccoli con Autismo sono costretti a rivolgersi a centri privati affinché i loro bambini possano beneficiare di programmi psico-educativi e abilitativi appropriati, accollandosene i costi. A dispetto della ratificazione da parte dell’Italia della Convenzione per i Diritti delle Persone con Disabilità e i conseguenti obblighi che ne derivano per gli Stati parti, giovani e adulti con Autismo non possono contare su alcuna forma di abilitazione sociale e lavorativa, formazione professionale e sostegno al di fuori delle cure parentali. Persino per i casi di Autismo ad alto funzionamento, non esistono percorsi di inserimento lavorativo, di vita indipendente e opportunità di svago. Troppo spesso, ormai, i genitori devono investire tutte le proprie risorse umane ed economiche e le loro “capacità imprenditoriali” per creare in privato per i loro figli esperienze di inserimento lavorativo e servizi abilitativi diurni o residenziali nella comunità, alternativi agli istituti, esponendo la famiglia all’impoverimento e tutti i suoi membri al rischio di discriminazione per associazione e di esclusione sociale.
Se è vero che dall’ Autismo non “ si guarisce”, è pur vero e dimostrato che si può fare molto per potenziare l’autonomia personale e lavorativa, incrementare le abilità adattive, sociali e comunicative, favorire l’inclusione sociale e l’ inserimento lavorativo delle persone con Autismo. Le persone con Autismo, e le loro famiglie, possono migliorare la qualità della loro vita e, come gli altri, realizzarsi come cittadini a pieno titolo all’interno di una comunità che non li discrimini. Ciò è possibile esclusivamente se i loro diritti fondamentali ad una educazione permanente di qualità, all’abilitazione e all’inclusione vengono rispettati e garantiti attraverso servizi sanitari, educativi e abilitativi accessibili e di qualità che offrano programmi d’intervento appropriati e adeguati alle necessità individuali. Alla formazione specifica e qualificata degli specialisti, degli operatori, degli insegnanti, va affiancata infatti capacità di progettazione e di ri-organizzazione dei servizi che rispondano alle necessità individuali e “tipiche” dei Disturbi dello Spettro Autistico. Le persone con Autismo e le loro famiglie (quindi, qualche milione di cittadini italiani!) aspettano da troppo tempo un ”Piano d’ Azione Nazionale” che dia impulso a un modello organizzativo efficace dei Servizi e che, innanzitutto, permetta loro di godere realmente – come gli altri cittadini - dell’inalienabile diritto all’opportunità di una vita piena e dignitosa e alla possibilità di realizzare le proprie aspirazioni e potenzialità.

Fantasia:Federazione delle Associazioni Nazionali a Tutela delle persone con Autismo e Sindrome di Asperger, uniasce  le tre principali organizzazioni no profit italiane impegnate nella tutela di quelli che sono i diritti delle persone con Autismo e sono Angsa ONLUS, Autismo Italia ONLUS e Gruppo Asperger Onlus. Fantasia è impegnata a costituire un punto di riferimento nazionale autorevole, promuovendo le linee guida dei corretti trattamenti riabilitativi, ispirandosi alla Carta dei Diritti delle Persone con Autismo, adottata dal Parlamento Europeo. Collabora attivamente con la Federazione Italiana Superamento Handicap (Fish) e con tutte le organizzazioni che ne fanno parte.

venerdì 1 aprile 2011

Derive

- Capitano? Posso entrare?
Apre la porta. Meno di un passo ed è nebbia. Misto di fumo, miasmi alcolici, appiccicume nebulizzato. La luce sopra al tavolo scatta, sfinita dalla nottata. Pizzica le quattro ombre ingrugnite, cerca segni di vita tra le infossature dei volti.
- Capitano?
Sporchi e ingobbiti, nessuno dà un segno. Occhi incrostati di sonno, bocche macchiate da una lunga notte. Nicotina rossetto polvere bianca. Le mani ancorate alle carte sono mani in preda agli spasmi.
Prende coraggio e attraversa un’aria che è ormai solo monossido. Poche falcate e gli è accanto.
- Mi scusi Capitano, c'è in vista un arrivo.
Per risposta, un rutto impastato in bestemmia.

 Spegnete i motori, spegnete i motori. È necessario compiere l’accertamento secondo il protocollo prima di entrare nelle acque italiane.
L’altoparlante sovrasta, meccanico, il frastuono di schiuma e salsedine. Dalla nave nessuna risposta. Un ruggito dai motori ad armi spianate. La nave (più che altro un barcone)  rallenta. Di un poco. Il capitano la osserva, piegato a metà sul ferro di prua.
 Ultimo avvertimento, ultimo avvertimento. È necessaria l’identificazione prima di entrare nelle acque italiane, pena l’abbattimento. Ripeto, pena l’abbattimento.
- Spara un colpo – rumina da sotto i baffi –  e vicino.
La nave si ferma. Il capitano sale, tre mitra e telecamera al seguito. Guarda con disgusto gli sguardi stremati dal viaggio. – Chi cazzo parla la mia lingua qua? – gracchia da una grattata di palle.

- Vieni qua e traduci. No, non m’interessa da dove venite. Per salire sull’isola ci sono condizioni specifiche, il resto delle favole te lo tieni per te. Occhei?
- Aprite bene le orecchie che parlo solo una volta. – grida alla calca di facce.
-  Comincia a registrare e non fare cazzate – sibila al cameraman.
- State per entrare in un luogo dove regna la pace, esempio di vita per tutta la civiltà moderna. Non è facile meritare e da mantenere, come cosa. Servono regole, disciplina e rispetto delle tradizioni.. La nostra è un’oasi di pace e benessere dove l’aria è la più pulita d’Europa, grazie ai boschi di terza generazione generosamente donati dal nostro illustre concittadino. Abbiamo case modernissime, all’avanguardia, hi-tech. Nuove, grandi e colorate. Ogni accostamento è stato realizzato dopo attenti studi psicocromatici. Ci sono ottime scuole selezionate, in cui arrivano iscrizioni da ogni parte del globo. Altro che Reggio Emilia! Abbiamo inoltre grandi spazi d’intrattenimento: casinò, campi da golf, villaggi vacanze e molte altre novità in costruzione. Come ben sapete, molti imprenditori e sceneggiatori hanno preso a cuore le sorti dell’isola e i progetti avviati sono innumerevoli! Inoltre…
Fa segno al cameraman di spegnere e  si gira verso il ragazzo al suo fianco: -No, non m’interessa cos’hai da dire, sta zitto e ascolta. E traduci.
Di nuovo On air.
- Come vi dicevo, servono requisiti specifici per poter entrare qua. Lo spazio è poco e caro e va meritato. Sì esatto, me-ri-ta-to. Non sappiamo se sarà possibile accogliere questa immensa marea, questo continuo tsunami che cerca ristoro e salvezza nella nostra terra. Ma faremo del nostro meglio, perché qui da noi, per chi ha veramente voglia di darsi da fare le opportunità sono infinite. In-fi-ni-te! Siamo l’esempio di come sia possibile farsi da soli, spuntare dal nulla. Anche per gente come voi – rapida occhiata all’operatore, questa va tagliata - Dovremo ragionare con attenzione e serietà per capire chi poter accogliere e dove. Per tutti gli altri sarà necessario il rimpatrio. È terribile lo so, ma abbiamo pensato anche a questo. Verrete riportati a casa dopo una settimana di crociera, in cui lavorerete e potrete imparare un mestiere che, chissà, potrà spalacarvi nuove porte in futuro! È tutto chiaro? Benissimo, disponetevi in fila, inizieremo gli’interr.. i colloqui.
Gesto secco verso l’operatore, obiettivi oscurati. Un respiro profondo e…
-Per questo mese è fatta. Ghinelli! Selezionate una trentina di questi straccioni, per i cantieri. Gli altri tornano a casa. Sì, sì come al solito. Li trainate per qualche chilometro e spaccate il motore. Se danno problemi affondateli.
Raschio di gola, grumo verde/nerastro.
- E vedete di fare in fretta, che non c’ho tutta la giornata, io – rigirando una fiche tra le dita.