venerdì 1 aprile 2011

Derive

- Capitano? Posso entrare?
Apre la porta. Meno di un passo ed è nebbia. Misto di fumo, miasmi alcolici, appiccicume nebulizzato. La luce sopra al tavolo scatta, sfinita dalla nottata. Pizzica le quattro ombre ingrugnite, cerca segni di vita tra le infossature dei volti.
- Capitano?
Sporchi e ingobbiti, nessuno dà un segno. Occhi incrostati di sonno, bocche macchiate da una lunga notte. Nicotina rossetto polvere bianca. Le mani ancorate alle carte sono mani in preda agli spasmi.
Prende coraggio e attraversa un’aria che è ormai solo monossido. Poche falcate e gli è accanto.
- Mi scusi Capitano, c'è in vista un arrivo.
Per risposta, un rutto impastato in bestemmia.

 Spegnete i motori, spegnete i motori. È necessario compiere l’accertamento secondo il protocollo prima di entrare nelle acque italiane.
L’altoparlante sovrasta, meccanico, il frastuono di schiuma e salsedine. Dalla nave nessuna risposta. Un ruggito dai motori ad armi spianate. La nave (più che altro un barcone)  rallenta. Di un poco. Il capitano la osserva, piegato a metà sul ferro di prua.
 Ultimo avvertimento, ultimo avvertimento. È necessaria l’identificazione prima di entrare nelle acque italiane, pena l’abbattimento. Ripeto, pena l’abbattimento.
- Spara un colpo – rumina da sotto i baffi –  e vicino.
La nave si ferma. Il capitano sale, tre mitra e telecamera al seguito. Guarda con disgusto gli sguardi stremati dal viaggio. – Chi cazzo parla la mia lingua qua? – gracchia da una grattata di palle.

- Vieni qua e traduci. No, non m’interessa da dove venite. Per salire sull’isola ci sono condizioni specifiche, il resto delle favole te lo tieni per te. Occhei?
- Aprite bene le orecchie che parlo solo una volta. – grida alla calca di facce.
-  Comincia a registrare e non fare cazzate – sibila al cameraman.
- State per entrare in un luogo dove regna la pace, esempio di vita per tutta la civiltà moderna. Non è facile meritare e da mantenere, come cosa. Servono regole, disciplina e rispetto delle tradizioni.. La nostra è un’oasi di pace e benessere dove l’aria è la più pulita d’Europa, grazie ai boschi di terza generazione generosamente donati dal nostro illustre concittadino. Abbiamo case modernissime, all’avanguardia, hi-tech. Nuove, grandi e colorate. Ogni accostamento è stato realizzato dopo attenti studi psicocromatici. Ci sono ottime scuole selezionate, in cui arrivano iscrizioni da ogni parte del globo. Altro che Reggio Emilia! Abbiamo inoltre grandi spazi d’intrattenimento: casinò, campi da golf, villaggi vacanze e molte altre novità in costruzione. Come ben sapete, molti imprenditori e sceneggiatori hanno preso a cuore le sorti dell’isola e i progetti avviati sono innumerevoli! Inoltre…
Fa segno al cameraman di spegnere e  si gira verso il ragazzo al suo fianco: -No, non m’interessa cos’hai da dire, sta zitto e ascolta. E traduci.
Di nuovo On air.
- Come vi dicevo, servono requisiti specifici per poter entrare qua. Lo spazio è poco e caro e va meritato. Sì esatto, me-ri-ta-to. Non sappiamo se sarà possibile accogliere questa immensa marea, questo continuo tsunami che cerca ristoro e salvezza nella nostra terra. Ma faremo del nostro meglio, perché qui da noi, per chi ha veramente voglia di darsi da fare le opportunità sono infinite. In-fi-ni-te! Siamo l’esempio di come sia possibile farsi da soli, spuntare dal nulla. Anche per gente come voi – rapida occhiata all’operatore, questa va tagliata - Dovremo ragionare con attenzione e serietà per capire chi poter accogliere e dove. Per tutti gli altri sarà necessario il rimpatrio. È terribile lo so, ma abbiamo pensato anche a questo. Verrete riportati a casa dopo una settimana di crociera, in cui lavorerete e potrete imparare un mestiere che, chissà, potrà spalacarvi nuove porte in futuro! È tutto chiaro? Benissimo, disponetevi in fila, inizieremo gli’interr.. i colloqui.
Gesto secco verso l’operatore, obiettivi oscurati. Un respiro profondo e…
-Per questo mese è fatta. Ghinelli! Selezionate una trentina di questi straccioni, per i cantieri. Gli altri tornano a casa. Sì, sì come al solito. Li trainate per qualche chilometro e spaccate il motore. Se danno problemi affondateli.
Raschio di gola, grumo verde/nerastro.
- E vedete di fare in fretta, che non c’ho tutta la giornata, io – rigirando una fiche tra le dita.

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