
arrancando nella poltiglia, incrociavamo uomini di ogni parte del mondo. Italiani a crocchi, veneti e genovesi, olandesi rubizzi, francesi, moscoviti foderati di pelliccia. E bosniaci col turbante, zingari, persiani e arabi, greci, turchi, armeni robusti. Ero ai piedi della torre di Babele, appena dopo che Iddio confuse le menti e le lingue.
I migliori sono i giapponesi, piccolini e agili, ti passano avanti che neanche te ne accorgi e poi con quelle super macchinine digitali riescono a scattare un book fotografico nel giro di una posa. Non credo a quel che vedo, dammi un pizzicotto per favore, siamo sicuri di quello che accade? E chi l'avrebbe mai detto, eppure entrando e passando per il corridoio la gente non sembrava soffermarsi molto davanti al mirabile sfumato Leonardesco. La belle ferronière, il San Giovanni Battista, La vergine delle Rocce uno accanto all'altro; in una calma apparente ho potuto osservare i quadri senza esser disturbata. Qui invece, non è possibile, la signora attira sguardi da ogni angolo e segue tutto con quel suo sguardo maliziato di chi la sa lunga. La osservo da ogni angolazione, l'effetto è straordinario, anche se non posso sostare più di tanto davanti al dipinto basta poco per convincersene: Duchamp aveva visto bene. Si, si! La Monnalisa sembra scalpitare davanti a tutte queste persone. Si rende perfettamente conto che le è stato attribuito lungo i secoli qualcosa di enorme, oltre ogni aspettativa.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti su questo blog sono liberi ed aperti a tutti (esclusi troll o "piromani" da web). Da chi commenta in forma anonima è gradita una qualsiasi forma di riconoscimento (firma, sigla, nick), renderà più facile parlarci.