mercoledì 26 maggio 2010

Lectio divina

Lavoro manuale, fatto di fatica e sudore, di macchie di vernice e polvere accumulata. Le mani come perfetti strumenti intagliano, raccolgono, spostano, ordinano, riflettono. Anche le mani riflettono. Sapere antico, memoria vermiglia, si riempie di acqua e di terra, fangosa terra seccata al sole, macinata fine per decorare un pensiero. Fitta la trama, particolare il disegno e l'ordito, sapiente lavoro di abilità istintiva. Ci accompagna tutto questo oltre l'arrivo della sera quando il corpo ormai stanco, si lascia cadere in un morbido abbandono. Tutto si placa, tutto si scolora.
Il lavoro che nobilita, il lavoro che non mi stanca, che dà valore al giusto riposo, oggi come sempre. Forse più di ieri. Rifletto sull'importanza che ha per me far bene quello che mi viene richiesto di fare, quello che in qualche modo sono tenuta a fare. Non parlo di obbligo morale ma di valore, intrinseco valore. Non è solo occupare una sedia o riempire un quaderno di contenuti. Prolungamento delle azioni, delle parole che non mi dici ma che lasci presagire. Mi faccio interprete e indovina per accompagnarti in questo percorso, mi sforzo affinchè le cose abbiano per te un senso, un verso oltre la difficoltà reale di crederci fino in fondo. Lavoro manuale, fatto di fatica e sudore, di macchie di vernice e polvere colorata. Le mani sono abili strumenti, intagliano parole anche nel silenzio più assordante.
Intagliano.

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finche’ dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che .
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord, qual e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto (di Erri De Luca )

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