lunedì 22 febbraio 2010

La trilogia di Roddy Doyle

Ho sempre apprezzato le qualità narrative di Roddy Doyle. Per quanto mi riguarda, lo ritengo uno dei miei autori preferiti, perlomeno tra quelli anglosassoni, anche grazie alla sua abilità nel trasformare qualsiasi dialogo o situazione, anche i più banali, in qualcosa di incredibilmente reale. Pochi autori mi hanno infuso un tale calore e senso d'intimità, una senso di familiarità così intenso per i personaggi e le loro storie. Bhe... Roddy c'è riuscito. Non voglio dilungarmi nella descrizione delle sensazioni e degli aspetti che ho amato nei suoi "libri per adulti". Vorrei consigliare caldamente la splendida trilogia "per bambini" che ha saputo creare. Libri paradossali, dotati di una peculiare ironia, in cui accade tutto e il contrario di tutto. Cacche vendute e pestate, giri del mondo con scorcatoie improbabili, eccentricità strabordanti e un ritmo narrativo impetuoso a dir poco. Certo, superata la sorpresa del primo volumetto, si può rimanere un po'delusi da quelli successivi (che, in effetti, sono un pò meno trascinanti). Ma tutto ciò è detto da occhi ormai "corrotti" dalla pubertà e dalle sue conseguenze.
Che significa?
Non lo so, mi sembrava simpatico da dire.
Mha... secondo me è una boiata...
E se anche fosse? Il blog è mio e ci scrivo quello che mi pare.
E io smetto di leggerti.
Fai pure, tanto non mi legge nessuno.
Ci credo, gurda lì cosa scrivi...
Posso andare avanti?
Certo.
Grazie.
Non c'è di che.
Hai finito?
...
Bene.
Dicevamo. Visti con gli occhi di un bambino, questi racconti sono realmente fantastici. Tre allegre favolette da gustare un poco per volta. Una buona occasione per insegnare che il divertimento ha tante facce, non tutte dotate di schermo o pulsanti, per viaggiare anche senza uscire di casa o per uscire di casa e viaggiare con occhi più curiosi.
Che altro aggiungere?
Già, che altro?
Zitto tu. Non voglio esser prolisso.
E allora taglia.
Ho detto zitto!!! Uffa... Dicevamo...
Perso il filo?

In ogni caso, sono un bel regalo da fare o da farsi. Una zolletta per addolcirsi il the.
Finito?

Sicuro?
Ti ho detto di sì.
Bravo. Era ora.

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