Proseguo la piccola deviazione sulla "baby-narrativa" con questa piccola rielaborazione yiddish su tematiche quali il potere, la fede e il rapporto che le lega; su episodi biblici quali quello di Adamo ed Eva (chissà perchè ma in moltissime tradizioni la tentazione che porta a caos o punzioni vien sempre dalle insistenze di una donna, mai dal libero arbitrio di chi, tali decisioni, le prende) e sulla storica persecuzione verso il popolo ebraico.
Riguardo all'odio millenario verso gli appartenenti a questa religione, sono recentemente venuto a conoscenza di un curioso aneddoto, una paradossale leggenda popolare nata in paesi dell'Europa orientale (Ucraina, Polonia, Bielorussia e Russia occidentale). Sembra che negli anni seguenti la seconda guerra mondiale sia andata via via creandosi la credenza che Hitler, Lenin e Stalin fossero accomunati dal fatto di essere tutti e tre figli di un genitore ebreo! Una sorta di "Hannibal Rising" ebraico, di dimostrazione della forza di determinate credenze e pregiudizi. Non importa di quali oscenità si macchi una persona, nè verso chi le compia, perché sarà sempre un frutto caduto da uno stesso albero o, come in questo caso, popolo. L'aneddoto è curioso, meriterebbe maggiori approfondimenti. Magari in seguito, con basi maggiori da cui muoversi ed interlocutori più numerosi. Torniamo al racconto.
La storia ci narra le vicende di un rabbino praghese che, per difendere la sua popolazione da evidenti e becere ingiustizie, con l'aiuto di un messaggero divino, crea un gigante d'argilla, una sorta di precursore del mostro di Frankenstein che, dopo aver messo fine all'ingiustizia smetterà di sottostare agli ordini rabbinici e inizierà ad agire secondo una propria, embrionale, volontà, a scontrarsi con le paure che le sue fattezze provocano ed a provarne i conseguenti sentimenti. Una piccola favoletta per introdurre i bambini a concetti quali la diversità, l'integrazione e il rispetto dei sentimenti e della vita altrui ma anche delle conseguenze della disobbedienza ai poteri alti.
Un piccolo tour tra diverse tematiche, molto adatto per chi comincia ad approcciare alla lettura, piacevole per chi già ha incominciato.
Riguardo all'odio millenario verso gli appartenenti a questa religione, sono recentemente venuto a conoscenza di un curioso aneddoto, una paradossale leggenda popolare nata in paesi dell'Europa orientale (Ucraina, Polonia, Bielorussia e Russia occidentale). Sembra che negli anni seguenti la seconda guerra mondiale sia andata via via creandosi la credenza che Hitler, Lenin e Stalin fossero accomunati dal fatto di essere tutti e tre figli di un genitore ebreo! Una sorta di "Hannibal Rising" ebraico, di dimostrazione della forza di determinate credenze e pregiudizi. Non importa di quali oscenità si macchi una persona, nè verso chi le compia, perché sarà sempre un frutto caduto da uno stesso albero o, come in questo caso, popolo. L'aneddoto è curioso, meriterebbe maggiori approfondimenti. Magari in seguito, con basi maggiori da cui muoversi ed interlocutori più numerosi. Torniamo al racconto.
La storia ci narra le vicende di un rabbino praghese che, per difendere la sua popolazione da evidenti e becere ingiustizie, con l'aiuto di un messaggero divino, crea un gigante d'argilla, una sorta di precursore del mostro di Frankenstein che, dopo aver messo fine all'ingiustizia smetterà di sottostare agli ordini rabbinici e inizierà ad agire secondo una propria, embrionale, volontà, a scontrarsi con le paure che le sue fattezze provocano ed a provarne i conseguenti sentimenti. Una piccola favoletta per introdurre i bambini a concetti quali la diversità, l'integrazione e il rispetto dei sentimenti e della vita altrui ma anche delle conseguenze della disobbedienza ai poteri alti.
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