mercoledì 8 settembre 2010

L'editoria secondo Roger Rabbit

Nelle ultime settimane si è parlato molto di editoria, etica e dello strano legame che le interconnette. Per chi non è pratico dell'ambiente (così come non lo ero e non lo sono io tutt'ora) si possono trovare, tra i tanti, spunti interessanti qui, qui, qui e qui (ma non solo, con un po' di pazienza, partendo da questi spunti, si possono aprire strade verso un sacco di altri collegamenti e punti di vista).
La querelle, per chi avesse meno pazienza, riguarda la Mondadori (e le case editrici ad essa affiliate) e le leggi ad aziendam a lei dedicate dall'odierno governo per evitarle di pagare al fisco una somma consistente di arretrati che sembra dovesse da parecchi anni. Bene, da qui sono scattate insurrezioni, strepiti e conati, crisi di coscienza in alcuni autori Mondadori e movimenti inneggianti al boicottaggio di massa degli autori che si fossero ostinati a rimanere in una tanto becera casa editrice. Fortunatamente, molti di questi autori, invece di arroccarsi in silenziosi parnasi maleodoranti, si sono buttati nella mischia, spiegando con estrema chiarezza le proprie ragioni, che la questione è mooolto più complessa di come sembra, essendo le case editrici e l'editoria mooooolto più complesse e articolate di come sembrano.
Condivisibili o meno (e sinceramente, su questo blog, si condivide) le loro argomentazioni non erano certo imputabili di scarsa chiarezza. Ma si sa. Non è sempre facile accettare che chi viene degnato della nostra stima possa pensarla in modo diverso da noi, in particolare quando si tratta di Mr B.
O fedeltà totale alla linea, o contro! pare di sentir riverberare tra le righe degli accusatori, e il groviglio che tanti interventi sembravano aver dipanato si è fatto sempre di più nodo scorsoio per i vari autori impegnati al dialogo. Ecco il vero boicottaggio, togliere tempo ed energie alla realizzazione delle future opere, non la minaccia di non comprarle. Il tutto, a nostro parere, è molto ben riassunto nell'allegoria usata da Moresco nel suo ultimo post, che tratta di questo video.
Il biscotto è Mr B, il bambino i populistici boicottatori della domenica, che con le parole di Moresco
non riesce a pensare ad altro, per lui tutto il mondo e la vita sono concentrati in quel biscotto che vorrebbe afferrare. E così si muove nella stanza con quest’unico scopo, a quattro zampe sul pavimento, si arrampica sul tavolo, sulle sedie, sui mobili, facendo franare ogni cosa. Ma a lui non interessa, non vede nient’altro, a lui interessa solo quel biscotto che cerca di afferrare mentre intorno a lui tutto crolla, con gli occhi fissi sempre e solo su quello, indicandolo con la mano e gridando: “Il biscotto, il biscotto!”
E Roger Rabbit? Il povero Roger (con le dovute differenze del caso) fa come i nostri sventurati autori. Cerca di riportare il bambino "sulla terra", dove oltre al biscotto ci sono tantissime altre cose da tener di conto: cose che lo sorreggono, che rischiano di crollare, di fare ancor più danni ecc ecc ecc.
Fortunatamente i vari autori linkati non sono costretti a sfracellarsi al posto di Baby Herman per colpa di qualche minaccia sul loro futuro. Hanno abbastanza palle e scorza dura per deciderlo. Il tempo è poco. Il bambino è stato avvertito. Ci sono un sacco di altre cose da trattare in quella stanza.
Che finisca pure lo stronzetto, sotto il frigo.

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