sabato 18 settembre 2010

2H non mi piaci!

Compiti Itineranti è un rubrica che raccoglie compiti che svolgiamo quotidianamente nel lavoro che facciamo a contatto con i bambini. La novità assoluta consiste nel dilazionarli all'interno del Blog come approfondimenti tematici per approfondire in maniera del tutto disinteressata quelli che sono i temi più cari ai bambini.
Partiamo dal primo.


1)Il materiale scolastico

Dicesi materiale scolastico quell'equipaggiamento che fa del semplice bambino uno studente: quaderni a righe e quadretti, astuccio contenente penne, matite, righello, temperino, colla e forbici, gomma da cancellare e colori vari. Entrando nello specifico tempere e acquerelli, album da disegno e carta lucida, compasso, squadre, regoli e Abbecedario se partiamo dall'inizio. Una volta avremmo aggiunto anche grembiule e fiocchetto ma visto che i tempi sono cambiati accontentiamoci della moda tout-court.
Il corredo di ogni singolo alunno è fondamentale e vieno spesso usato come una specie di carta d'identità che i bambini amano esporre sui loro banchi da lavoro. Basta osservare con attenzione come e con quale cura il bambino sta dietro alla sua piccola cassetta degli attrezzi per arrivare con pochi elementi a capire se dietro si nasconde un vero bricoleur. Ai bambini che si apprestano a riempire le pagine di lettere in corsivo e stampatello dovrebbero spiegare per bene che la matita 2H non perdona. Che dolore agli occhi vedere queste pagine trafitte da segni chiari e poco visibili ma così profondi da sembrare punta secca. Anche se cancelli mille volte il segno rimane e l'errore diventa sempre più nitido, incisivo, assillante a ricordare che la grammatica non perdona. Le sbavature di matite rosse e blu anziché contornare gli articoli si espandono a macchia d'olio, un tripudio di colore. I bambini quando si trovano faccia a faccia con questi errori si innervosiscono e pretendono che la maestra abbia la Super Gomma per cancellare, una volta per tutto. Ogni volta che la scena si ripete ripenso agli anni in cui facevo le Elementari. Ricordo la maestra così precisa e meticolosa: oltre alla succulenta lista di cose da acquistare aggiungeva i nomi delle marche migliori, una forma molto autorevole di pubblicità meritata che faceva la fortuna dei piccoli cartolai dell'angolo e che permetteva di non sbagliare.

Se l'ha usata la maestra non puoi sbagliare
!
Se te la consiglia la maestra vuol dire che funziona, provala!
Signora, la Maestra si rifornisce qui da noi da anni, queste biro sono le migliori
E come non darle torto, quella sì che era una Maestra con la m maiuscola, di quelle che quando entrava in classe ti veniva da stare in silenzio perché avevi voglia di starla ad ascoltare.

I pastelli Giotto dal profumo indistinguibile di legno non potevano tradire il neofita ed anche se la mamma nell'acquistarli aveva imprecato un po', il rendimento era ottimale e questo le avrebbe fatto riconquistare il sorriso. I dieci fioccavano con esuberante facilità. Oggi le cose sono un pò cambiate. La lista è sempre lunga, non viene più scritta dagli alunni sul quaderno ma consegnata come un avviso da allegare nel quadernino delle comunicazioni. Una fotocopia che riporta il numero esatto del materiale che servirà al bambino. Per evitare qualsiasi congettura in termini di propaganda pubblicitaria si lascia tutto al piacere dell'interessato. Il genitore, lista alla mano, si recherà in uno dei centri commerciali più forniti e comprerà quaderni e penne a volontà risparmiando il più possibile per mettersene da parte una bella scorta. E così di matite 2H non una ma 20 e penne e colori a volontà. Se i maestri hanno smesso da un lato di consigliare i genitori sui prodotti migliori per la scuola dall'altro però diventano severi giudici quando vedono che i bambini sono costretti a scrivere con il materiale errato. Del loro declassamento qualcuno dovrà pur "pagare". Forse qualcuno obietterà che una penna vale l'altra e su questo potremmo anche trovare un punto daccordo ma sulla matita non è possibile. I bambini prima di arrivare alla penna devono imparare a scrivere con queste. Non so chi ad un certo punto l'abbia deciso, se sia giusto o meno, è così e AMEN.
Non bisognerebbe eccedere nella quantità ma ritornare alla SANA qualità, soprattutto per insegnare fin dall'inizio a rispettare gli oggetti, a tenerli con cura. Se una cosa l'hai pagata molto la custodisci come un gioiello. Questa è una regola universalmente nota. Posseggo ancora le matite, i cosiddetti mozziconi che usavo alle elementari ed ancora colorano bene. Il compasso di quando studiavo al liceo non ha perso neanche un colpo ed è ancora riposto nella scatola originale. A distanza di anni, quando i ricordi sbiadiscono è un oggetto, un frammento che spesso viene in aiuto a farci districare nel caotico dedalo dei ricordi. Non c'è Facebook che tenga. Il ricordo che nasce da un oggetto ritrovato che ci apparteneva e al quale eravamo affezionati è potente come una matita che per scrivere non sia nè troppo dura nè troppo morbida: semplicemente PERFETTO. Insegnare ai bambini che anche gli oggetti hanno una loro anima è utile e fondamentale in una fase di decrescita e RI-valutazione degli affetti materiali.

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