sabato 26 febbraio 2011

L'ora di religione

25 Febbraio 2010

Signor Presidente, Lei ha ragione quando afferma che gli insegnanti inculcano ai ragazzi valori diversi da quelli delle loro famiglie. La famiglia italiana è in crisi e lei è stato un pioniere nel capire che gli insegnanti non possono appoggiare idee e valori che vadano contro la realtà della nostra cultura, di principio cattolica. Infatti signor Presidente sono talmente pochi i bambini che hanno i genitori insieme che oramai è prassi consolidata, durante l'ora di religione, marcare il sesto e il nono comandamento. Quando ho spiegato che non si deve desiderare la donna d'altri come un motorino nuovo di zecca o una play-station, con alzata di mano Giovanni, classe IIA, ultimo banco a sinistra,  con grande fatica è riuscito a starmi dietro. Ha interrotto la lezione mille volte. Cos'è che non capisci Giovanni?  è più semplice di quanto possa sembrare, l'adulterio è quando un uomo desidera la donna di un altro che come dicevo non si può desiderare ma la carne è debole e allora si abbandona la famiglia e si cade in peccato. Desiderare le cose che non si possono avere non è bene! non sà signor Presidente quanto è difficile parlare a questi bambini, molti sono cresciuti in famiglie allargate, alcuni addirittura non hanno mai conosciuto il padre o, come nel caso di Gaia, che la madre l'ha abbandonata a casa dei nonni perchè si è innamorata di una donna. Capisce? di una donna! Bisogna allora credere ardentemente a quello che si dice. Quando ai bambini riporto la Bibbia io lo faccio con una convinzione più unica che rara, cattolica  e ben pensante, che nella famiglia vede un valore assoluto e non aggiunto. Mi trovo quotidianamente davanti all'imbarazzo del confronto con una società di facili costumi e di ipocrisie imperanti. Le famiglie sembrano più dei covi dove questi bambini possono crescere come piccoli furfantelli comunisti con la passione per i matrimoni gay e le adozioni ai single. Sarebbe bello Presidente che la scuola pubblica preservasse i suoi insegnanti dalla possibilità di avere a che fare con queste diverse realtà per ritornare ad un insegnamento pulito e scevro da sordide complicazioni. Mi piacerebbe domani parlare del quarto comandamento senza dover per forza tirare in ballo altre figure mendaci. L'ora di religione mi piacerebbe fosse qualcosa di altamente istruttivo e non una sorta di materia tappabuchi per i soliti quattro poverelli dalle famiglie disastrate.  
Maestra Gertrude


Nota: questo post non è pura finzione ma la rivisitazione di una lezione di religione sui 10 comandamenti fatta in una scuola primaria. Non è semplice spiegare questi precetti ai bambini ma la storia di per sè è affascinante e li tiene incollati alla sedia. Mosè, con le due tavole di pietra avvolto in un'aurea mistica e severa  parla ai bambini dell'amore che conosce gerarchie e disposizioni. Prima viene Dio, l'amore verso Dio che pone le basi per quello a seguire, l'amore per il prossimo.
"Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli" 
Vangelo di Matteo 5,17-19

Mentre Geltrude parlava io con la mente vagavo fino ad arrivare al Testamento di Tito di De Andrè, ma come tutte le cose più belle a questo si arriva solo in un secondo, maturo, momento.


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