martedì 15 febbraio 2011

Controinsurrezioni di oggi e di ieri

Aria di inssurezione, di reazione e assestamenti vari.
Il vento che alimenta i fuochi del mediterraneo soffia con violenza verso est, dal Nordafrica al Medioriente. Rabbia, speranza, prese di coscienza e di posizione si miscelano e scendono per strada. Un vero e proprio tsunami che pare non trovar barriere, un uragano stufo della solita aria più marcescente che viziata. 

E qua da noi? Che aria tira dentro il vecchio stivale, in cui solo le priapiche vicissitudini del nanetto di gomma sembrano dare il via a splendide mobilitazioni dall'eco ridotta? Confermata la notizia riempischermi, intasablogerubriche dell'inizio dell'ennesimo processo, che alcuni chiameranno del secolo, ma a ben guardare non è altro che l'inizio dell'ennesimo giro di boa dai risvolti lugubri, qua nello stivale ci ritroviamo sommersi da polveri e macerie sempre più consistenti e perfino organizzare i festeggiamenti per il 150° anniversario dell'unità d'Italia diventa difficile (se fai il politicante per professione o non ti chiami Enrico Brizzi).

In un periodo come questo è perciò importante fare tesoro di piccole perle come questo libro, scritto a quattro mani da Evangelisti e Moresco. Una rapidissima rassegna, tra polveri da sparo, sangue, occhi colmi di ideali ed etica ad alta intensità, e lo spargimento di semi di vario genere in fiumane di morti presenti e future.
Dall'aria satura, a malapena respirabile degli ultimi giorni della Repubblica Romana, al frenetico alternarsi di poesia e lirica, di imboscate cilentine e gelide guerre moderne, con una carrellata finale implacabile ed in ordine sparso sul nostro presente, futuro e passato prossimo (il trattamento riservato a Leopardi odora terribilmente dei fatti riguardanti il recente #rogodilibri) che troppo spesso ci limitiamo a commentare, più o meno indignati, incastrati sulle nostre poltrone di metallo o davanti a schermi zeppi di vuoto a rapido decadimento.
Un piccolo, grandissimo, memento sulla nostra storia recente (150 anni non son poi così tanti, dai) e sui luoghi e moti da cui veniamo. Una lettura fondamentale e brillante per ricordarsi che stare troppo a lungo seduti comodi, tenendo il culo al di fuori di ogni concezione di strada e realtà circostante, porta ad orrori che non si dovrebbero ripetere e continuano a tornare con implacabile regolarità. Ad insurrezioni e controinsurrezioni che è bene non smettere mai voler decifrare. 
Tenendo bene a mente che il momento giusto per fare ogni cosa è l'adesso. Sempre e comunque.
Se non ora, quando? tanto per restare in tema.

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