La spigolatura esisteva nel mondo contadino quando veniva permesso ai più poveri, dopo la mietitura di un campo, di fare un secondo giro per raccogliere le spighe rimaste a terra. Evitando lo spreco si evitava la fame. Si spigolava per necessità ma anche perchè nella tradizione dei "nonni" la terra non sempre regala in abbondanza e allora meglio trattare tutto come un bene prezioso, perfino gli scarti. Non si spigolava solo con il grano ma anche con la frutta, la verdura, i legumi e cereali e in certi casi anche con il carbone e la legna per riscaldarsi dalla morsa invernale. Che la teoria economica moderna non prenda in reale considerazione la spigolatura è dato certo e lo dimostra la totale disinformazione che ruota attorno a questa antica pratica. Provate a chiederlo ai vostri amici, provate a proporlo in giro, nei migliori dei casi vi sentirete presi in giro. Anch'io l'ho pensato quando me l'hanno proposto. Tuttavia come in tutte le cose migliori basta andare un pò a fondo e scoprire che l'alternativa è sempre possibile. Peccato non averla conosciuta prima, peccato non poter aggiornare il nonno che ci mandava in avanguardia a prendere le mele cotogne avanzate. Mi piacerebbe dirglielo ora: non era rubare, caro Nonno, potevamo camminare lenti e tu potevi accompagnarci fin sotto gli alberi senza rimanere come un cane a fare la guardia. Ne sono sicura. Ho raccolto mele e pere, ne avremo fino a Natale e posso variare nel menù senza sentirmi ingorda, è bastato abbassare la mano al livello della terra e raccogliere quello che oggi sarebbe finito in concime. Ci siamo organizzati, se la cosa è pianificata si possono mettere da parte davvero tanti buoni prodotti. E' bastato solo essere informati, il resto viene da sè, se hanno già raccolto si può fare un secondo giro e non è detto che vada peggio. La natura non conosce classi, ma tempi di raccolto e sospensioni. Quello che rimane sull'albero e quello che cade in terra, quello che finisce nel cestino, quello che abbandona il contadino
Me ne andavo al mattino a spigolare
Quando ho visto una barca in mezzo al mare:
Era una barca che andava a vapore,
E issava una bandiera tricolore.
All’isola di Ponza si è fermata,
È stata un poco, e poi s’è ritornata;
S’è ritornata, e qui è venuta a terra;
Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra.
L'umiltà che avvicina la mano alla terra è l'umiltà dell'uomo che non deruba ma custodisce.
[Il brano sopracitato proviene da qui]
Frugando tra erba, foglie e concime saltano fuori frutti incredibili. Un po'ammaccati o forati da vermicelli golosi ma buoni come quelli tirati a lucido, chirurgicamente impeccabili, che strabordano sui banchi frutta dei supermercati. Anzi, molto di più!
RispondiEliminaFrutti gobbi, sghembi, contorti, dalle qualità nascoste. Sopravvisuti alle intemperie senza l'aiuto di sostanze o di cappottini chimici. Portano seco storie e sapori da raccontare, non hanno fretta di degenerarsi come i loro cugini moderni più instabili.
Crescono e cadono, aspettando mani non appesantite da pregiudizi estetici.
Una bontà in tutti i sensi.
troppo valida la spigolatura!davvero una bella scoperta!
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