giovedì 14 luglio 2011

Hey diddle diddle

 


Alla fine, grazie all'aiuto di @danielafinizio nel risolvere l'arcano sulla traduzione di "diddle diddle" (passaggio dal significato puramente onomatopeico) anche questa filastrocca ha trovato una sua forma grafica. Normalmente lasceremmo il tutto tra le mura della scuola, le sue urla, i suoi giochi, canti, balli, storie e le più improbabili domande che possono sorgere da un bambino (uno oggi mi ha chiesto se avessi le sue chiavi di casa!), ma visto lo sbattimento della tweet-friend (termine che non so se piacerà a jumpinshark) nel farci arrivare esempi grafici, pareva brutto non dare un riscontro.

L'idea dell'attività è tutta di domusorea, letteralmente unica in questo genere di attività, il video raffazzonato è stato montato da me e tutte le immagini usate sono dei fantastici bimbi della classe delle Raganelle (età 3-6). Noi, alla fin fine, diamo il via, ma sono loro a far nascere questi piccoli capolavori.

2 commenti:

  1. In effetti l'idea non è male! (stecca inclusa naturalmente)magari qualcosina verrà fuori, chissà...
    Il mondo degli educatori è vasto e ricco di sfaccettature, alcune, sì, terrorizzanti (ma qua il discorso si farebbe mooolto luuuuungo) ma alla fin fine ogni cosa che si sceglie di fare nella vita è il modo di giocare che si preferisce (o almeno, dovrebbe esserlo; basta farlo il meglio possibile e secondo le regole) : scrivere, smanettare col computer, tuffarsi nell'economia (aaaaargh!!!!) sono solo alcuni esempi.
    Cmq voto per tuittamico, ha un che di più musicale ;-)

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