venerdì 20 maggio 2011

"L'implosione" di Manuele Madalon

Alcune persone nascono col destino segnato. E' scritto da qualche parte che riusciranno a fare grandi cose, non importa in che modo o in quale campo, quanti ostacoli possano incontrare o per quanto tempo restino relegati in bui anfratti d'oblio.
Prima o poi la gloria del loro avvenire arriva, deflagrante. 
Sono perle rare, in grado di portare ventate d'aria fresca in un mondo sempre più grigio e stantìo. Stelle in grado di brillare di luce propria. Nascono ogni cent'anni, ma quando si manifestano lo fanno in tutta la loro magnificenza.

Mi rendo conto che ai più potrà sembrare affrettato, ma non esagero affatto nel ritenere il giovane scrittore che ha stupito il salone del libro, Manuele Madalon, il nuovo astro nascente non solo della letteratura mondiale, ma dell'umanità tutta. Mai mi era capitato d'imbattermi in una persona di tale spessore e levatura. Questo giovane ha ricevuto dal cielo qualità difficilmente riscontrabili altrove: una sensibilità lacerante e profonda, carisma e personalità in grado di trascinare e arricchire l'animo umano, una spiritualità capace di toccare le corde più profonde celate in ognuno di noi. La sua opera prima, L'implosione, è una ventata di aria fresca, non solo per il ristagnante panorama letterario ed i suoi liquami nauseabondi, ma addirittura per la nostra odierna società malata, che dai suoi echi poderosi verrà sicuramente in qualche modo scossa.
Chi legge potrà tovare esagerato tanto osannare, almeno fino a quando non si troverà tra le mani questo libro poderoso. Appena uscito eppure già difficilmente reperibile, è ormai sulle bocche di tutti e sembra essere solo l'inizio.

Non voglio addentrarmi troppo all'interno di una storia che rischierei di rovinare citando anche solo un singolo, breve passaggio. La storia si svolge ai giorni nostri, a Torino, eppure è al tempo stesso voce e teatro dell'intero globo e della sua storia. Nulla sfugge alla mirabile penna di Madalon e dietro ogni parola, intreccio narrativo o piccola sfumatura si aprono mondi che, fino al giorno prima della pubblicazione di un tale capolavoro, era impensabile immaginare. Alcuni commentatori, pur celebrando l'opera, hanno affermato di averne trovati alcuni passaggi un poco affrettati, come in ogni opera prima. Non vi fidate, sono parole di chi, davanti alla Grandezza, sente il bisogno di lanciare piccole stoccate d'invidia. Il romanzo (sempre che solo di romanzo possiamo parlare) è denso e sottile, oscuro e misterioso come la Torino più esoterica, e al contempo luminoso e vitale, puro inno alla vita, alla sua essenza più ampia. Una storia come non ne sono state mai scritte, di cui è difficile parlare più approfonditamente senza rovinarne la trama, l'ordito e da cui è impossibile staccarsi.
Piangerete come mai avete fatto, riderete fino a star male, chiuderete l'ultima pagina sentendovi diversi da come eravate in precedenza.
Si apre sicuramente una nuova era per la narrativa e l'editoria tutta, da cui sarà difficile tornare indietro.
Pronti o meno, ci siamo già dentro. Non ci resta che andare avanti.

il vostro inviato al Salone del libro
Parnaso de Stronziis


4 commenti:

  1. "L'implosione" di Manuele Madalon è ben più di misterioso e sottile, è geniale.
    Complimenti.
    Posso linkarvi al mio blog?
    Sandro
    www.dalbrasile.com

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  2. Linka pure liberamente, sarà un picere diffondere un tale capolavoro fin in Brasile ;-)

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  3. Ringraziamo per la recensione,
    by gli organizzatori della burla

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  4. Ho detto la mia sul caso Madalon...

    http://notiziedelfuturo.blogspot.com/2011/05/uno-pseudobiblium-ci-salvera.html

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