[Pubblichiamo il comunicato inviatoci oggi dal coordinamento operatori sociali di Bologna. Il fatto che in questi giorni non ci siano stati altri aggiornamenti sull'argomento non significa che non ci siano novità che riguardano scuola, servizi e altro. Lo scorso inverno il volontariato era stato citato più volte, ma si era pensato fossero discorsi numerologici da commissaria. La nuova giunta continua su questa strada, seguita da associazioni non troppo velate dei media. Il sociale bolognese e picconato da più parti e il contratto, di un anno o della durata che sia, vale meno di niente se ci si siede sui chiodi convinti d'essere appagati.]
Il Comune di Bologna sperimenta il modello (anti)welfare
CHI SONO LE CAVIE?
Da mesi proseguono le mobilitazioni delle educatrici e degli educatori delle cooperative sociali. La nuova gestione dei servizi educativi scolastici ha visto profondamente colpiti utenti e lavoratori obbligati a stipendi da fame e a condizioni professionali fuori dal buonsenso e ai limiti della legalità. Il demansionamento degli operatori impegnati nei servizi integrativi, reso possibile grazie al placito vergognoso dei sindacati complici è uno dei colpi più recenti dell’amministrazione di Bologna al welfare cittadino, ma non sembra essere l’ultimo.
Come ha espresso personalmente il sindaco Merola, la giunta, utilizzando l’alibi intollerabile della crisi, si appresta ad affondare il welfare, a esternalizzare quel che resta dei servizi in seno al comune, a mettere nelle mani di organizzazioni di volontariato numerosi servizi educativi e di assistenza alla persona.
Ne viene un quadro allarmante perché la conseguenza diretta di questa azione è da un lato l’abbattimento della qualità dei servizi, dall’altro la cancellazione di migliaia di posti di lavoro. Parliamo di posti di lavoro qualificato da titoli o da lunghe esperienze, e retribuito già oggi con la miseria di cinque o sei euro netti per ogni ora di lavoro.
La giunta comunale di vampiri cinici e spietati vuole di più, o più correttamente, vuole di meno. Tanto per capirci, ci sono servizi che verranno riproposti in termini di volontariato, e che verranno retribuiti con due euro l’ora.
Due euro l’ora, due euro l’ora, due euro l’ora... Di cosa stiamo parlando?
Nel quartiere Navile alcuni servizi saranno appaltati ad associazioni di volontariato e retribuiti con tali cifre. Seguono la chiusura dei dormitori, i tagli all’assistenza domiciliare, oltre a quanto si è visto rispetto alla copertura dell’handicap scolastico. Siamo di fronte a una chiara scelta politica che si allarga ai comuni limitrofi, una pratica vergognosa che lede duramente la dignità e i diritti degli individui, che ci porrà presto di fronte a problemi di ordine pubblico.
Ai signori che si pregiano di autorevoli cariche istituzionali, e che si riempiono ingiustamente le tasche con lauti stipendi, si potrebbe suggerire nel rispetto della politica che stanno mettendo in campo, di farsi da parte e lasciare l’adempimento dei propri incarichi a volontari che per due euro l’ora farebbero meglio di quanto stanno facendo loro!
Di fronte a quanto sta accadendo ci prepariamo agli appuntamenti di
venerdì 7 ottobre per la nottata dell’indignazione,
concentramento in Piazza Liber ParadisuS ore19.30.
Inoltre invitiamo tutti a partecipare
con le operatrici e gli operatori dei servizi sociali
lunedì 10 ottobre 2011 alle
ore 19.30 ASSEMBLEA
presso l’Hub, in via Luigi Serra 2h Bologna.
- DIETRO LA STAZIONE - DOPO IL PONTE DI VIA MATTEOTTI
COORDINAMENTO OPERATORI SOCIALI BOLOGNA
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