Dopo quasi un mese di silenzio e pressocchè totale assenza dalla rete, questo breve post potrà sembrare superfluo. In effetti lo è.
Ma all'orizzonte si prospettano un paio di mesi che difficilmente ci vedranno impegnati davanti a schermo e tastiera: il primo per motivi di sovrabollitura e cortocircuito cerebrale avanzati (la terribile formula di caldo moltiplicato per tante ore tra infanti, il tutto elevato per un'annata a dir poco strong) e il secondo per una probabile lontananza coatta (ma ferievolmente piacevole) da varie forme di tecnologia.
Spiace sempre rimanere in silenzio, specie in momenti come questo (tanto per dirne uno o un altro), ma il tempo e le energie per dar forme concrete ai grovigli crescenti sono agli sgoccioli, e doverosamente orientate ai piccoletti rimasti in città, a cui cerchiamo di offrire storie, domande e punti di vista sempre nuovi.
Gli occhi rimangono bene aperti, e le orecchie spalancate. Le bocche serrate (o dita ripiegate) altro non sono che l'aspetto visibile del silenzio mentale necessario a far risuonare la rinfusa di pensieri, a creare ordine.
Per un altro po' è perciò molto probabile che la nostra cyberlontananza continui (ma magari anche no e queste poche righe serviranno da sole a stimolarci, chissà ;-p), almeno sul blog (su twitter c'impegnamo a mantenere una costante presenza incostante).
Per chi passerà di qui rimandiamo al blogroll, pieno di strade accidentate e tortuose in cui immergersi.
Nervi saldi e piedi ben piantati a terra, si ballerà ancor più di quanto abbiam fatto finora.
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